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03 febbraio 2009

A proposito di "Librofaccia"

Lorenzo Litta

A proposito di Facebook le curiosità dal mondo arrivano puntuali come le tasse. Infatti Facebook, il social network più amato del momento, non smette di fare notizia. Anche oltreoceano.

Questa volta la notizia arriva dall'Australia: la Corte Suprema ha autorizzato nelle scorse settimane l’avvocato Mark McCormak a notificare "via Facebook" un’ingiunzione a due coniugi che non avevano pagato varie rate del mutuo acceso per l’acquisto della propria casa.

Per quanto Facebook possa essere diffuso, per quanto venga usato nei modi più impensabili (contraffattori mi riferisco anche a voi...), che addirittura potesse essere utilizzato per notificare atti giudiziari non me lo sarei mai aspettato!

Se poi pensiamo che da noi il burocratismo regna sovrano e che già l’entrata in vigore della normativa sulla privacy mise in crisi anni fa gli uffici, che non erano dotati delle buste (e dei fondi per acquistarle!) necessarie ad effettuare le notifiche protette da occhi indiscreti, così come la legge prescriveva, una notifica via Facebook appare davvero lontana anni luce dal nostro sistema processuale.

Vero è che i primi tabù in Italia sono stati cancellati con il rito societario, che ha consentito, ad esempio, le notifiche via email per semplificare gli adempimenti processuali e risparmiare tempo e denaro.

Come giustamente già detto da qualcuno, "il limite di un passaggio a mezzi tecnologici più evoluti è dato dal timore che questi siano meno “affidabili” e sicuri di quelli tradizionali, ma in realtà, rispetto ad esempio ai cosidetti depositi presso la casa comunale, essi possono dimostrarsi in certi casi concretamente più efficaci".

Può esserlo Facebook, il "librofaccia" più amato dagli italiani?
Quale sarà il passaggio successivo?

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