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27 gennaio 2009

Nuove regole per la Cina?

Andrea Cicogna

L'Organizzazione mondiale per il commercio, la WTO, ha emesso la sentenza sulla causa intentata dagli Stati Uniti contro la Cina per le violazioni dei diritti di proprietà intelletuale. La giuria del WTO ha ritenuto che le carenze della tutela del diritto di proprietà intelletuale cinese sono incompatibili con gli obblighi nei confronti del WTO.

Nel 2007 gli Stati Uniti hanno presentato una istanza presso la giuria decisionale in quanto nelle città cinesi trovavano libera disponibilità pellicole, prodotti di marca e materiali coperti dal diritto d'autore. La decisione del WTO costringe così la Cina a proteggere in maniera efficace la prorietà intelletuale, infatti gli Stati Uniti sono riusciti a convincere la Giuria che la Cina ha violato le norme del Wto rendendo inefficace la protezione del copyright per i film, la musica e i libri che non venivano approvati alla libera vendita dalla censura di Stato.

Ma non è tutto. Se infatti fin qui la Giuria del WTO ha accolto le richieste degli Stati Uniti, ha anche bloccato le richieste di questi ultimi per ciò che riguarda l'abbassamento delle soglie di perseguibilità, attraverso l'azione penale all'interno della Cina, provocando così un sostanziale "pareggio" nella sostanza della sentenza che da una parte concede ma dall'altra non modifica "le ampie concessioni fatte ai contraffattori".


La sentenza pubblicata Lunedì 26 gennaio è comunque impugnabile da entrambe i Paesi perchè la querelle infita tra Cina e Stati Uniti non finisca qui.

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