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02 ottobre 2007

Un nuovo Diritto d'Autore?

Lorenzo Litta


La Legge Italiana sul Diritto d'Autore è del 1941 (Lex 633/1941) e qualcuno ha pensato bene sia il momento di attualizzarla, soprattutto alla stregua delle nuove tecnologie e tendenze. Dal watermarking al peer to peer (o P2P) passando per il Public Domain Enhancement Act proposto da Lawrence Lessig: sono questi i capisaldi della petizione online partita ieri mattina su internet (qui) e che sta spopolando nella rete. Tra coloro che hann
o già firmato la petizione scoviamo, non a caso, molte persone che fanno parte o sostengono realtà nuove legate alle tecnologie espressive più moderne, vi sono attivisti di hacklab e Linux User Group, ma anche giuristi e altri ancora. La petizione, appena partita, perché sia presa in seria considerazione, deve attirare il più alto numero possibile di adesioni. Per questo se siete interessati o se ritenete che ci sia qualcosa da cambiare, firmate qui.

1 commento:

Anonimo ha detto...

(ASCA) - Roma, 27 set - ''E' ormai sicuramente necessaria la revisione delle normative a tutela dei diritti di proprieta' intellettuale delle opere di ingegno e di creativita', basate su scenari improvvisamente invecchiati''. Lo ha detto il sindaco di Roma, Walter Veltroni, nel corso del suo intervento al forum internazionale sui diritti internet, in corso alla protomoteca del Campidoglio. Veltroni ha invitato pero' a non ricadere ''nella visione angusta in cui le parole 'scambio o condivisione su internet' evochino immediatamente la violazione di copyright, la pirateria, le copie illegali. Voglio continuare a pensare - ha proseguito Veltroni - a quell'aspetto nobile e alto della condivisione che afferma che la ricerca del profitto non e' l'unica motivazione dell'agire umano, ma che centinaia di migliaia di persone sono motivate dalla ricerca dello scambio, del costruire e dare, ripagato semplicemente dal riconoscimento, dal senso di appartenenza ad una comunita' che discute, si aiuta a vicenda e cresce insieme''. A questo proposito Veltroni ha citato le esperienze di Wikipedia, i software liberi, il giornalismo dal basso, i progetti di ricerca scientifica e la costruzione collettiva della musica e delle opere di creativita'.