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17 settembre 2007

Se la mujer è seduta

Stefano Sandri

Il Tribunale di Prima Istanza ha dovuto decidere se le due etichette qui rappresentate per contraddistinguere olio d’oliva fossero o meno confondibil, cocludendo affermativamente. La sentenza (T 363/04, 12 settembre 2007), riformando la valutazione della Commissione di Ricorso, ha privilegiato l’aspetto semantico della raffigurazione, ritenuta non usuale nel settore di specie, in particolare nella postura seduta della donna. L’aspetto più interessante nella decisione è l’applicazione sempre più diffusa delle regole della percezione propugnata da tempo dal sottoscritto nei procedimenti di confondibilità tra i marchi. Nel caso qui in esame, viene infatti introdotta e riconfermata la distinzione tra denotazione (qui, il tipo, l’archetipo della donna seduta) e connotazione (come quella idea viene rappresentata). Il titolare del marchio, dice la sentenza, non può pretendere il monopolio sulla immagine della donna in quanto tale (denotata), ma sulla sua specifica raffigurazione (connotazione). Nella fattispecie, le due immagini, ancorché concettualmente identiche, si differenziano in alcuni particolari, ma quelle differenze sono superate in virtù dell’applcazione dell’altra regola della percezione, il rapporto figura–sfondo, che impone la contestualizzazione del marchio. Tenendo in considerazione cioè anche gli altri elementi figurativi, ed in particolare lo sfondo su cui si colloca la figura, il Tribunale perviene infatti alla conclusione, in termini di impressione di insieme, della confondibilità tra i segni mediata appunto dalla connotazione, rettamente contestualizzata, della figura della donna seduta. Alla illustrazione della regola denotazione/connotazione è destinato il Cap.IX del mio libro Percepire il marchio, con applicazione al precedente VENADO del TPI. Per una analisi e commento più approfondito della ”La Spagnola”, rinvio alla nota di prossima pubblicazione in Marchio Comunitario.it.

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