Stefano Sandri
Lo sapevamo. Quando lavoravamo al nuovo Codice della Proprietà Industriale, avevamo previsto che avremmo avuto critiche e commenti. Preferisco decisamente i secondi, non perché sia permaloso, ma perché molte delle critiche si sono rivelate inutili o sterili. I commenti ci aiutano invece tutti a riflettere, approfondire e tutto sommato a lavorare meglio. Ben vengano dunque i due ultimi lavori (perché dietro c’è un grosso e serio lavoro) che presento.
Il primo è semplicemente intitolato “Codice della proprietà industriale - commento alla normativa sui diritti derivanti da brevettazione e registrazione”, Diritto e pratica delle Società - Il Sole 24ore, 2006, a cura di Gustavo Ghidini e Fabrizio De Benedetti. Il Codice viene esaminato articolo per articolo, presentato nei suoi collegamenti in modo chiaro e commentato con molto equilibrio. Uno studio di alto profilo giuridico, ma nel contempo uno strumento di lavoro di agevole consultazione.
L’altro è opera di Giorgio Floridia e fa parte della collana "Le nuove leggi civili", con il titolo “Il riassetto della Proprietà industriale”, 2006 e segue anch’esso la presentazione ed il commento articolo per articolo del Codice. La diversità del titolo non è casuale perché Floridia inquadra il Codice nel contesto della delega legislativa, oggetto di ampio commento.
Entrambi i volumi sono corredati anche dai testi delle disposizioni legislative recentemente entrate in vigore a complemento del CPI. E siccome sono due lavori eccellenti, non mi sento che di raccomandarli entrambi, così non ho il problema di dispiacere all’uno o all’altro degli amici.
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