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28 gennaio 2007

L'innovazione continua a non parlare italiano

Lorenzo Litta


Un'analisi delle più autorevoli statistiche internazionali, quali quelle di OCSE, FMI e Banca Mondiale, ha portato la Fondazione Rosselli ed Il Corriere della Sera ad elaborare i risultati dell'innovazione nel 2006, in linea con le aspettat
ive. Nel senso che noi italiani e l'innovazione tecnologica viviamo su rette parallele che difficilmente riusciranno ad intersecarsi. Siamo però risaliti dal 15.o al 12.o posto nella classifica mondiale dei brevetti: è una delle poche, magrissime, consolazioni. Il primato ci resta per il numero di telefoni cellulari, quanto ce piace chiacchierà! In vetta alla classifica si issa la Svezia che supera la Finlandia, prima nel 2005. Colpisce che ai primi 6 posti ci siano 5 nazioni Nord-europee (1a Svezia, 2a Finlandia, 3a USA, 4a Danimarca, 5a Olanda, 6a Gran Bretagna), sintomo evidente della differenza di ritmo con il Sud (13a Francia, 15a Spagna, 16a Italia, 17a Portogallo e 18a Grecia). Quello che manca ancora da noi è il sostegno finanziario alle attività di ricerca scientifica e di sviluppo, sia a livello pubblico che privato. Sarebbe utile dare maggior rilievo e supporto (economico soprattutto, in Italia la "ricerca" si sa ancora fare...) ai TTO presenti nelle Università Italiane. Intanto aspettiamo il 2008 e vediamo se il vento inizierà a soffiare in altre direzioni...

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