Lorenzo Litta
C'era una volta la catena di caffetterie "Barista", seconda nel mercato Indiano con oltre 150 negozi. Gli ultimi risultati hanno portato la catena a formulare progetti ambiziosi, tanto da attirare l'attenzione dei "giganti cattivi": Starbucks e Lavazza. Gli italiani sono arrivati prima e stanno concludendo una transazione milionaria che li porterà a possedere il 50% della "Barista", che rinnoverà utilizzando il proprio marchio ed il proprio trade dress, cercando di "espressizzare" le tradizioni indiane. L'operazione non è poi così complessa perchè la popolazione indiana è tra le più giovani al mondo e c'è voglia di modernizzazione. Lo hanno capito anche gli Americani di Starbucks che, forti del proprio marchio, tenteranno di esportare frappuccino e caramel expresso. Una nuova battaglia del caffè quindi, in un territorio lontano, che meriterebbe di essere preso maggiormente in considerazione dagli investitori del Bel Paese.
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