Lorenzo Litta
L'aspirina funziona come un marchio. Fantasia o realtà? I farmaci agiscono sui REcettori presenti nel nostro organismo come i marchi attirano i "RIcettori-Consumatori". Quanto sottolineato dall'Ing. Germinario per i composti chimico-farmaceutici, applicato per analogia ai segni distintivi (come fatto già da alcuni anni da parte della dottrina capeggiata dal Prof. Sandri...), porta ad una naturale constatazione: il marchio che il RIcettore sceglie è quello che ha meno "effetti collaterali", come avviene per i REcettori con i medicinali. Si può parlare quindi di un vero e proprio affidamento del ricettore verso il brand e l'azienda che questo rappresenta, affidamento tale da presupporre una sorta di responsabilità contrattuale(?) insita nel marchio/brand. L'eventuale presenza di "effetti collaterali" porterà il consumatore-ricettore a sciogliere il "contratto"...
3 commenti:
Lo statuto di NON decettività propria del marchio, e in generale dei segni distintivi, si traduce in una garanzia di verità del messaggio trasmesso dal marchio e, da ultimo, in un affidamento del ri-cettore.
Non parlerei quindi di "responsabilità contrattuale insita nel marchio/brand", ma semplicemente di scelta comunicativa consapevole operata dal titolare del marchio.
Il ri-cettore valuterà di volta in volta la capacità di tasmettere, da parte del titolare del segno, la costanza ed omogeneità qualitativa dei prodotti/servizi contraddistinti e quindi la genuinità del messaggio trasmesso. Come ricordava il Prof. Cogno, il destinatario di un messaggio ha sempre l'ultima parola...potrà discrezionalmente continuare o interrompere la comunicazione !
Parlare di "Responsabilità Contrattuale" è una provocazione. Voluta, cercata, trovata. Soprattutto in base al commento di Mauro II. Eppure rifacendomi a quanto si sostiene nella Giurisprudenza Anglosassone è proprio "l'affidamento l'elemento che genera la responsabilità contrattuale" (v. DI MAJO - La Responsabilità contrattuale ed extracontrattuale"). in questo caso una vera responsabilità non può sussistere evidentemente. Il RIcettore è sovrano delle sue scelte. Sempre. Ma si fida del marchio/brand che si contraddistingue, ai suoi occhi, esattamente per la costanza ed omogeneità qualitativa cui Mauro II fa riferimento. Non basterà un episodio negativo a far venire meno l'affidamento, nella stessa maniera in cui avviene nei rapporti contrattuali continuativi. Siamo davvero così lontani dai confini in espansione della Responsabilità???
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