Stefano Sandri
CYBERCREDIT, CYBERGESTION, CYBERGUICHET, CYBERBOURSE et CYBERHOME non sono distintivi nel settore informatico come marchi.
Lo ha detto il TPI (T 211/06, T 213/06, T 245/06, T 155/07 e T 178/07 del 19 maggio 2009) il quale ha osservato che il pubblico interessato percepirà i segni in questione come delle formule promozionali, e non come delle indicazioni delle origini commerciali dei prodotti e servizi contraddistinti, dal momento che vantano una loro caratteristica e qualità, quella della modernità e della loro adattabilità alle nuove tecniche dell’informazione.
Lo ha detto il TPI (T 211/06, T 213/06, T 245/06, T 155/07 e T 178/07 del 19 maggio 2009) il quale ha osservato che il pubblico interessato percepirà i segni in questione come delle formule promozionali, e non come delle indicazioni delle origini commerciali dei prodotti e servizi contraddistinti, dal momento che vantano una loro caratteristica e qualità, quella della modernità e della loro adattabilità alle nuove tecniche dell’informazione.
L’UAMI aveva valutato che gli elementi «cyber», «credit», «gestion», «guichet», «bourse» et «home», presi separatamente, erano privi di carattere distintivi in relazione ai prodotti e servizi rivendicati nella domanda. Inoltre, la combinazione del termine «cyber», da una parte, e «credit», «gestion», «guichet», «bourse» ou «home», dall’altra, «rispondevano ad una costruzione lessicale abituale e non non rappresentavano altro che la somma dei segni di cui era composta ».
Insomma, anche se non è stato detto espressamente, « cyber » non è più utile nella ricerca di nuovi marchi nell’area informatica.
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