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01 maggio 2009

Puntare sul brand in tempi di crisi è una scommessa vincente...

Eleonora Fia

Secondo la
ricerca presentata da Millward Brown Optimor «BRANDZ Top 100 Most Valuable Global Brands» Google con i suoi 100 miliardi di dollari è, per il terzo anno consecutivo, il marchio aziendale che ha più valore al mondo, con un tasso di crescita del 16% rispetto al 2008.

Segue Microsoft con 76 miliardi di dollari e Coca Cola con 67. Coca Cola ha spodestato General Electric scivolata allottavo posto in classifica. Al quarto posto troviamo Ibm cresciuta del 20%, al quinto McDonald’s, al sesto Apple. Vodafone cresciuta del 45% si è guadagnata il 9°posto con un valore di 53 miliardi di dollari e Blackberry al 16° ha conosciuto una crescita del 100%. Tra i brand italiani, nei migliori 100, sono presenti solo Gucci, con un valore di marca di quasi 7,5 miliardi di dollari (86°), e Tim, con circa 6,4 miliardi di dollari (99°). L’indagine è stata effettuata incrociando dati finanziari e valutazioni espresse da oltre un milione di consumatori su una base di oltre 50mila marche.

Tra le curiosità è interessante notare la crescita di quelle marche che, nel difficile momento economico, hanno saputo intercettare il bisogno dei consumatori di accedere ad un’offerta più vantaggiosa, senza però privarsi di quella componente di appeal, alla quale il consumatore non sembra volere rinunciared: H&M per esempio è cresciuto dell’8%, scalando la prima posizione dei brand nel settore dell’abbigliamento. Bene anche Wal-Mart (+19%), Aldi (+49%) e Auchan (+48%). Hanno avuto buon successo alcuni marchi che si utilizzano da casa come Amazon, eBay e Nintendo entrato in classifica per la prima volta approdando direttamente alla 32° posizione.

A livello internazionale grande successo è riconosciuto ai brand produttori di tabacco e alcolici.

I grandi Brand che hanno saputo innovare o creare nuove esperienze di utilizzo presso il pubblico sono riusciti a cavalcare la crisi aumentando il loro valore aggregato dell'1,7 % rispetto al 2008 e superando i 1.950 miliardi di dollari, insomma l' estesa contrazione del giro d’affari che ha toccato pressocchè tutti i settori ha evidenziato l’importanza del brand come strumento fondamentale per sostenere le aziende anche in momenti difficili.


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