Trademarks, Brands, Patents, Designs, Made in Italy, Copyrights, Competition Law, Contracts and Enforcement

26 febbraio 2009

Il marchio del Senato diventa un copyright

Eleonora Fia

Il Consiglio di Presidenza del Senato ha approvato un Disciplinare per l'uso del marchio del Senato della Repubblica col fine di fornire una tutela più marcata del logo che contraddistingue il Senato e tutelarne il valore istituzionale ed emblematico, nonché la funzione di identificazione e riconoscimento dell'Istituzione. Si vuole porre fine alle utilizzazioni illecite ed eventuali usi impropri. Il compito di vigilare sul corretto uso del marchio spetta al Segretario generale del Senato attraverso il Servizio dei resoconti e della comunicazione istituzionale.

Già dal 29 aprile del 2005 l’emblema è deposito presso l’Ufficio brevetti e marchi di Roma, ora con questa deliberazione si ribadisce che tutti i diritti relativi all'utilizzazione del marchio sono di proprietà esclusiva del Senato della Repubblica che potrà tutelarlo da eventuali contraffazioni e da alterazioni, intraprendendo a tal pro tutte le azioni necessarie. Nessun limite, naturalmente, per i servizi e gli uffici dell’amministrazione che saranno anzi tenuti ad utilizzare il marchio su tutti i supporti di “corporate image” vale a dire tutto ciò che costituisce l’identità visiva dell'Istituzione, siano essi prodotti internamente o da fornitori esterni. Anche i singoli senatori e i gruppi parlamentari possono utilizzare il marchio di Palazzo Madama ma sono tenuti a rispettare le regole di impiego indicate nel Manuale d'identità visiva e a non associare l'identità dell'Istituzione, che promana dall'uso stesso del marchio, a messaggi non confacenti all'immagine del Senato.

Le regole si fanno piu' stringenti per i soggetti esterni, in questo caso l’uso del marchio non è ammesso salvo autorizzazione del presidente del Senato, e comunque limitatamente a soggetti, pubblici o privati, di sostegno morale (patrocinio), o finanziario (contributi, convenzioni, borse di studio, finanziamenti) o dell'utilizzo di sale dei palazzi del Senato, purché il soggetto autorizzato lo riproduca in maniera corretta e con una adeguata visibilità sui propri materiali promozionali, solo per il periodo richiesto e senza fini commerciali.

Disciplinato anche l’utilizzo tramite web, che ogni caso va autorizzato, il link da parte di altri siti al sito del Senato è possibile utilizzando esclusivamente la denominazione Senato della Repubblica oppure, se lo spazio a disposizione non lo consente, Senato, purché i siti ospitanti non forniscano contenuti illegali, diffamatori, fraudolenti o comunque lesivi di diritti altrui, contrari alla legge e/o a regolamenti. È invece vietato l'inserimento di pagine del sito del Senato all'interno di un altro sito (“framing”).

Nessun commento: