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13 agosto 2008

La Suprema Corte del Guangdong condanna “il contraffattore più ricercato della Cina”: si chiude la saga ABRO vs. MAGPOW

Emanuela Verrecchia

Il settimanale americano “Time” lo ha definito “China’s most wanted counterfeiter”, ma Yuan Hongwei, presidente di MAGPOW, una società dello Hunan che produce colle, è considerato in Cina una vittima della prepotenza occidentale. Quando le autorità americane lo hanno fatto arrestare a Heathrow, richiedendone l’estradizione negli Stati Uniti, su internet sono state raccolte oltre diecimila petizioni in favore del suo rilascio. Yuan è comunque riuscito a fuggire in patria, usando un passaporto che non aveva restituito alle autorità britanniche.

La Corte Suprema del Guangdong ha di recente condannato MAGPOW, al risarcimento dei danni per RMB 500.000 (circa EURO 50.000), per violazione dei diritti sul marchio ABRO dell’omonima società americana. Ben poca cosa, a fronte delle perdite subite da ABRO (stimate intorno ai 10 milioni di EURO all’anno) ed alle spese legali per una trentina di cause che ABRO ha intentato in vari Paesi (circa 2,5 milioni di EURO).

Il caso si è aperto a seguito della scoperta di materiale contraffatto durante la Fiera di Canton, ed è la quinta vittoria consecutiva di ABRO contro MAGPOW in Cina. La battaglia legale tra le due società inizia in Cina nel 2002, quando MAGPOW deposita la domanda di registrazione per il marchio ABRO presso l’Ufficio Marchi Cinese. ABRO, titolare di una registrazione anteriore per il medesimo marchio, solleva opposizione, a seguito della quale, la domanda di MAGPOW è rigettata.

MAGPOW impugna la decisione dinanzi al Trademark Review and Adjudication Board (TRAB) che conferma il rigetto della domanda. Non soddisfatta della decisione del TRAB, MAGPOW, prima adisce la Corte d’Appello di Pechino – che conferma la decisione di rifiuto - poi la Corte Suprema di Pechino, che, ancora una volta, nega al contraffattore la registrazione del marchio ABRO. MAGPOW ha cercato di registrare più di 220 marchi in Cina, per la maggior parte si tratta di noti marchi occidentali per sostanze adesive.

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