Sergio Rizzo
La registrazione dei c.d. “marchi olfattivi” si è da sempre scontrata con due obiezioni principali: l’affermata impossibilità di una riproduzione grafica oggettiva, stabile e intelligibile del segno olfattivo e le difficoltà pratica di accesso al marchio olfattivo da parte dei consumatori, tanto nel mercato come nei registri dei vari uffici-marchi.
Negli ultimi anni, nella giurisprudenza comunitaria e nella dottrina specializzata si sono moltiplicate le opinioni favorevoli ad un’accettazione in via di principio dei marchi olfattivi, in virtù della loro indiscutibile capacità distintiva. Tuttavia, é altrettanto diffusa la convinzione che, a causa delle difficoltà pratiche appena indicate, la registrazione dei marchi olfattivi incontrerebbe ad oggi ostacoli insuperabili.
Fortunatamente, come pronosticato qualche tempo fa dal Prof. Sandri e considerato dall’Avv. Generale Ruiz Damaso-Colomer, nonché da qualche altro appassionato dei marchi un po’ atipici, grazie all’innovazione tecnologica questi ostacoli sembrano avere i giorni contati.
Le barriere relative ai marchi sonori sono già cadute da qualche tempo, come ha implicitamente riconosciuto l’UAMI mediante l’accettazione di files audio come “riproduzione grafica” di un segno sonoro. Ed è di questi giorni la notizia della sperimentazione su telefonini in grado di riconoscre e codificare motivetti per trasmetterli. Sembra che i marchi olfattivi siano destinati a seguire questa stessa strada, grazie allo sviluppo dell’e-filing nel sistema del marchio comunitario e all’apparizione sulla scena tecnologica di vari dispositivi che, in un futuro prossimo, permetteranno di trasmettere sensazioni olfattive via internet, sms, ecc. Infatti, già da qualche anno è possibile leggere notizie su “nasi elettronici”, in grado di trasmettere “immagini olfattive” odori via Internet.
Di queste settimane, invece, sono le notizie di una sperimentazione dell’impresa giapponese NTT sull’invio di essenze profumate via telefono cellulare. Parallelamente, nel mondo della rete si comincia a parlare di prodotti come Arologic, una “stampante olfattiva” che permetterà di scaricare da un sito un determinato odore o combinazione di odori e riprodurlo a casa nostra.
Insomma, magari tra non molto il Sig. Sieckmann potrebbe togliersi lo sfizio di inviare ai giudici della Corte di Giustizia un sms con il suo famoso marchio olfattivo metilcinnamato, balsamico fruttato, con una leggera traccia di cannella…
Negli ultimi anni, nella giurisprudenza comunitaria e nella dottrina specializzata si sono moltiplicate le opinioni favorevoli ad un’accettazione in via di principio dei marchi olfattivi, in virtù della loro indiscutibile capacità distintiva. Tuttavia, é altrettanto diffusa la convinzione che, a causa delle difficoltà pratiche appena indicate, la registrazione dei marchi olfattivi incontrerebbe ad oggi ostacoli insuperabili.
Fortunatamente, come pronosticato qualche tempo fa dal Prof. Sandri e considerato dall’Avv. Generale Ruiz Damaso-Colomer, nonché da qualche altro appassionato dei marchi un po’ atipici, grazie all’innovazione tecnologica questi ostacoli sembrano avere i giorni contati.
Le barriere relative ai marchi sonori sono già cadute da qualche tempo, come ha implicitamente riconosciuto l’UAMI mediante l’accettazione di files audio come “riproduzione grafica” di un segno sonoro. Ed è di questi giorni la notizia della sperimentazione su telefonini in grado di riconoscre e codificare motivetti per trasmetterli. Sembra che i marchi olfattivi siano destinati a seguire questa stessa strada, grazie allo sviluppo dell’e-filing nel sistema del marchio comunitario e all’apparizione sulla scena tecnologica di vari dispositivi che, in un futuro prossimo, permetteranno di trasmettere sensazioni olfattive via internet, sms, ecc. Infatti, già da qualche anno è possibile leggere notizie su “nasi elettronici”, in grado di trasmettere “immagini olfattive” odori via Internet.
Di queste settimane, invece, sono le notizie di una sperimentazione dell’impresa giapponese NTT sull’invio di essenze profumate via telefono cellulare. Parallelamente, nel mondo della rete si comincia a parlare di prodotti come Arologic, una “stampante olfattiva” che permetterà di scaricare da un sito un determinato odore o combinazione di odori e riprodurlo a casa nostra.
Insomma, magari tra non molto il Sig. Sieckmann potrebbe togliersi lo sfizio di inviare ai giudici della Corte di Giustizia un sms con il suo famoso marchio olfattivo metilcinnamato, balsamico fruttato, con una leggera traccia di cannella…
1 commento:
Where is the 'translate' icon? I can read enough to understand I want to read it all.
Thanks
Posta un commento