La Cour d’Appel di Nancy aveva sollevato la questione pregiudiziale se il titolare di un marchio avesse il diritto di inibirne l’uso da parte di terzi nella denominazione sociale, nome commerciale o insegna per prodotti identici. La Corte di Giustizia conferma (11 settembre 2007 - C 17/06), sempre che tale uso si configuri come uso di marchio, data la diversa natura e funzione tra i vari segni. Ma c’era bisogno di dirlo??? Noi l’abbiamo già scritto nell’Art.22 (Unitarietà dei segni distintivi) CPI e nell’art. 21 CPI (Limitazioni del diritto di marchio), senza inventarci niente ma riprendendo la giurisprudenza e la dottrina consolidata in decenni sulla base del vecchio art. 13 legge marchi. Un pò meno presunzione ed una migliore diffusione del diritto italiano di marchio in Europa ci darebbe - almeno in questa area - quella credibilità che invece ci viene regolarmente e generalmente negata.
12 settembre 2007
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