Lorenzo Litta
Oggi pomeriggio la ECJ ha finalmente emesso la parola fine su un caso che si trascina da oltre un decennio. L'appello alla Corte di Giustizia era stato presentato da parte dell'UAMI contro il Tribunale di Prima Istanza che aveva regolato il caso T‑164/02 Kaul v OHIM – Bayer (ARCOL) [2004] ECR II‑3807. Il TPI aveva annullato la decisione della Terza Commissione di Ricorso di Alicante di rigettare l'opposizione della Kaul per la registrazione del termine ARCOL come marchio comunitario. Il TPI aveva concluso che la Corte d'Appello aveva erroneamente ritenuto che alcuni aspetti rilevanti che non erano stati presentati in sede di opposizione non potessero essere presentati per la prima volta dinanzi alla Commissione di Ricorso. Secondo il TPI, quindi, la Commissione di Ricorso avrebbe dovuto prendere in considerazione tali aspetti nell'emissione della decisione. Analizzando la sentenza, emerge che la Corte di Giustizia ha ritenuto che, se è vero che la Commissione di Ricorso non può essere obbligata a prendere in considerazione nuove prove, che non erano state presentate in sede di opposizione, non si può dire che non avrebbe potuto farlo (Art 74,2 Regolamento CE 40/94). Fin qui tutto chiaro. Ma il TPI ha il diritto di prendere in considerazione le prove presemtate dalla Kaul in un momento successivo, con il risultato che la Commissione di Ricorso avrebbe dovuto fare altrettanto o no? NO! Peraltro l'espressione continuità di funzioni ("continuity of functions") non appare nella decisione della Corte, e quindi sembra che la ECJ accetti anche il principio che una Commissione di Ricorso, quando necessario, dovrebbe prendere in considerazione anche le prove presentate in un momento successivo, anche se questo possa causare complicazioni nella procedura di opposizione. Non sembra possa essere ritenuta una decisione brillante. Chi depositerà un marchio comunitario non avrà alcuna fretta di utilizzare il segno per il quale è stata effettuata la registrazione, vista la sentenza ed il contemporaneo rigetto della decisione delle Commissione di Ricorso e del TPI che riportano la questione al punto di partenza. Peccato solo che la domanda per la registrazione del marchio ARCOL era stata depositata il 3 Aprile 1996, ben 11 anni fa... E la chiamano certezza del diritto!
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