Lorenzo Litta
Nel 1492 Cristoforo Colombo partì alla conquista delle Indie orientali dalle Coste del Portogallo nella speranza di raggiungere via mare queste terre lontane. Il 2007 sarà l'anno dell'Italia in India e da qualche mese sono partite le campagne promozionali di accordi politici e/o commerciali volti a favorire l'inserimento sul mercato indiano delle aziende nazionali. L'India offre risorse infinite soprattutto per le PMI (le "fabbrichètte" dei vari "Signor Brambilla") di cui è costellato il Belpaese, garantite e assicurate da una crescita annua costantemente al di sopra del 7%. In più è in forte aumento il personale altamente specializzato e i valenti giovani indiani tornano sempre più spesso a casa appendendo al muro le lauree conseguite nelle varie Harvard, Princeton, MIT... Eppure le (tante) fabbrichètte, e le (poche) grandi aziende italiane puntano ancora sugli Stati Uniti. E' di ieri la notizia dell'accordo di licenza decennale tra la Luxottica di Del Vecchio e Tiffany per la produzione in esclusiva di occhiali da sole recanti il pregevole marchio dei gioielli. E sempre ieri è apparsa la notizia sui principali quotidiani che anche Finmeccanica sarebbe interessata al mercato statunitense, non solo per commercializzare aerei ed elicotteri. Forse Colombo aveva davvero scoperto le Indie!
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