Mauro Turrini
MARQUES anche quest’anno ha affrontato una serie di tematiche particolarmente “calde” nel mondo dell’IP. L’ingredient branding”, ossia la tecnica utilizzata da grandi gruppi quali Intel, Gore-tex e Lycra, che forniscono i propri prodotti al pubblico non direttamente ma solo attraverso i prodotti finiti realizzati da altri, è stata og
getto della presentazione di Ralph Thomas ed ha visto discutere, uno di fronte all’altro, vantaggi e svantaggi di questa strategia di marketing, i rappresentanti delle categorie maggiormente interessate (segnatamente, fornitori degli “ingredient” appunto, produttori dei prodotti finiti, distributori e consumatori). La tematica del “geographical indication”, invece, è stata affrontata da Andre Pohlmann (Lovells, Alicante), il quale ha evidenziato nel corso del suo intervento come la mancanza di uniformità a livello internazionale in materia faccia si che uno stesso termine possa essere considerato, a seconda della giurisdizione di riferimento, ora un’indicazione geografica, ora un marchio e, infine, perfino un termine generico. Come era presumibile attendersi, le differenze di maggior rilievo venivano riscontrate, tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo, da un lato, e tra Stati Uniti ed Europa, dall’altro. Lo sponsorship, infine, analizzato quasi sotto ogni aspetto nel corso della tre giorni (da un punto di vista legale, accademico ed economico sia con riferimento a sponsors che sponsorhip targets) è stato oggetto degli interventi, tra gli altri, dell’Avv. M. Sterpi (Studio Legale 
Jacobacci ed Associati, Roma) e dell’Avv. C. van Rooyen (e Spoor & Fisher). Lo sponsorship, è stato sottolineato, è un fenomeno che dovrebbe essere compreso a fondo prima di essere utilizzato dagli operatori del settore. Sarebbe, anzi, meglio che “Un avvocato al quale è stato commissionato di redigere un contratto di sponsorizzazione in occasione di un evento, farebbe bene a partecipare egli stesso ad un evento simile prima di mettersi a redigere il contratto” (Carl van Rooyen). Prossima annual conference di Marques, a settembre 2007, a Porto, Portogallo.
getto della presentazione di Ralph Thomas ed ha visto discutere, uno di fronte all’altro, vantaggi e svantaggi di questa strategia di marketing, i rappresentanti delle categorie maggiormente interessate (segnatamente, fornitori degli “ingredient” appunto, produttori dei prodotti finiti, distributori e consumatori). La tematica del “geographical indication”, invece, è stata affrontata da Andre Pohlmann (Lovells, Alicante), il quale ha evidenziato nel corso del suo intervento come la mancanza di uniformità a livello internazionale in materia faccia si che uno stesso termine possa essere considerato, a seconda della giurisdizione di riferimento, ora un’indicazione geografica, ora un marchio e, infine, perfino un termine generico. Come era presumibile attendersi, le differenze di maggior rilievo venivano riscontrate, tra Paesi industrializzati e Paesi in via di sviluppo, da un lato, e tra Stati Uniti ed Europa, dall’altro. Lo sponsorship, infine, analizzato quasi sotto ogni aspetto nel corso della tre giorni (da un punto di vista legale, accademico ed economico sia con riferimento a sponsors che sponsorhip targets) è stato oggetto degli interventi, tra gli altri, dell’Avv. M. Sterpi (Studio Legale Jacobacci ed Associati, Roma) e dell’Avv. C. van Rooyen (e Spoor & Fisher). Lo sponsorship, è stato sottolineato, è un fenomeno che dovrebbe essere compreso a fondo prima di essere utilizzato dagli operatori del settore. Sarebbe, anzi, meglio che “Un avvocato al quale è stato commissionato di redigere un contratto di sponsorizzazione in occasione di un evento, farebbe bene a partecipare egli stesso ad un evento simile prima di mettersi a redigere il contratto” (Carl van Rooyen). Prossima annual conference di Marques, a settembre 2007, a Porto, Portogallo.
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