Lorenzo Litta
Riflettendo su una considerazione, a proposito della docenza dell'Avv. Raffaella Arista sul contratto di Franchising, del Prof. Sandri nell'odierna lezione del Corso IP ICE di Firenze, mi sono posto una domanda: il Franchising può essere definito come un "accordo di percezione"? Nel senso: si da l'impressione di un'unica struttura. E' un'impressione non solo visiva. Attraverso il c.d. "manuale operativo" vengono indicate le modalità di realizzazione dell'accordo. Ma tutto è mirato a consolidare l'aspetto percettivo: divise, colori, modalità di presentazione del prodotto. E' un network efficace, con bassi costi, pochi rischi e importanti ricavi per le grosse aziende che "concedono" il proprio Know-How. E il Ricettore-consumatore? Percepisce l'intero, in via di sintesi: in sostanza conta l'impressione generale e non il dettaglio. Qualcuno lo aveva già capito quasi 3000 anni fa, il buon Patroclo, indossando le armi del Pelide Achille e atteggiandosi da Piè Veloce, Ettore percepì l'intero...
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