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15 maggio 2006

Geoff inventò l'e-mail ma non la brevettò...

Barbara Speranza

Poco più di un mese fa, la canadese Rim (produttore del celeberrimo Black Berry) ha accettato di versare ben 612 milioni di dollari nelle tasche della Npt, piccola società americana detentrice di otto brevetti relativi allo sviluppo di un servizio di posta elettronica wireless. La notizia incredibile è che la cospicua somma sarebbe potuta finire nelle tasche di un signore chiamato Geoff Goodfellow (foto a lato). Nel 1982, Goodfellow ebbe infatti l'idea di un servizio di posta elettronica senza fili e si preoccupò anche di metterla in pratica, con una tecnologia che consentiva di spedire ai cercapersone messaggi di posta elettronica via radio. Fallito il tentativo di vendere il servizio, Goodfellow emigrò a Praga, dove ha gestito un bar fino al 1998, per poi tornare nella Silicon Valley, dove ha ripreso l'attività di inventore. I brevetti relativi all'idea avuta da Goodfellow sono stati depositati ben 10 anni dopo da Thomas J. Campana, fondatore della Npt, i cui avvocati hanno a suo tempo offerto a Goodfellow la modesta somma di 20 mila dollari per convincerlo a tacere su un precedente che avrebbe potuto invalidare i brevetti depositati dal signor Campana. Alla domanda del New York Times, che ha chiesto all'interessato se non si stia mangiando le mani per l'occasione persa, Geoff ha risposto: "sono felice che la mia intuizione, vecchia più di 20 anni, sia oggi diventata realtà". Goodfellow è infatti ferocemente contrario al principio di brevettare le idee.

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