Lorenzo Litta
Mi sembra che la musica che suonava questa mattina al Ministero per lo Sviluppo Economico fosse proprio questa. Siamo tutti (quasi tutti: avvocati, consulenti, magistrati, operatori, agenti...) orgogliosi del Sistema Italia in Proprietà Industriale. Il nostro Codice è all'avanguardia, gli strumenti ci sono, lo abbiamo fatto per primi, ne abbiamo fatti di più...tante piccole interessanti riflessioni.
In realtà le parole erano diverse rispetto alla musica, soprattutto l'incontro aveva tutt'altra finalità, quella di essere un Seminario rivolto a Piccole e Medie Imprese (il 98,7% delle aziende del BelPaese) "con l'obiettivo di fornire loro utili informazioni sul sistema dei diritti di Proprietà Industriale e sulle azioni da intraprendere per tutelare i propri diritti di brevetto, marchio o disegno industriale".
Gli speaker ci hanno messo del loro, in senso positivo, offrendo una panoramica ancora più interessante dell'attuale contesto della Proprietà Industriale e del considerevole numero di iniziative in corso, di cui cito velocemente ed in modo disordinato quelle che più mi hanno colpito: creazione di un Fondo Nazionale per l'Innovazione (60 milioni di Euro stanziati per fare credito all'Innovazione qualificata) e di una Piattaforma per la Valutazione Economica dei Brevetti, gli IPR Desk presso le sedi ICE nei Paesi in via di sviluppo, Callcenter sulla contraffazione, imminente introduzione della procedura semplificata per i casi doganali (finalmente!!!), nuovo Consiglio Nazionale Anticontraffazione.
L'ho lasciato per ultimo, forse perchè lo ritengo il più importante, forse perchè sono state usate dall'Avvocato Gulino (Direttore della Direzione Generale per la Lotta alla Contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi) delle parole molto belle e poco usate in Italia: condivisione, interministeriale, confronto.
Ecco: se davvero il nuovo Consiglio Nazionale Anticontraffazione riuscirà a riunire, comprendere e soddisfare le esigenze di tutte le categorie, seguendo magari un modello simile a quello del "Tavolo delle Categorie" dell'Alto Commissario Giovanni Kessler, a mio avviso il grande assente della giornata e a cui, avrei fatto cenno, visto che molte delle iniziative in corso sono frutto anche del lavoro suo e della Dottoressa Ludovica Agrò, ci sarà da divertirsi! Avremo davvero un modello efficiente di sistema e potremmo davvero considerarci un Paese di Serie A nella Lotta alla Contraffazione!
Vorrei fare un complimento molto sincero a chi è intervenuto oggi, e vorrei citarli uno per uno: all'Avvocato Gulino, alla Dottoressa Flajban, che ha parlato di quegli IPR Desk che mi hanno "svezzato" con l'IP, alla Dottoressa Morel Chevillet di Bulgari, alla Dottoressa Rotunno di Innovhub (e se davvero si creassero strutture simili presso ogni CCIAA ?), al Dottor Montemagno, alla Dottoressa Muscolo, al Colonnello Fanti, al Dottor Soldini.
Dimentico qualcuno? Si, certamente l'Avvocato Demichelis, a cui, con tutto il rispetto per gli altri, va un plauso particolare. Ha ragione caro Avvocato, il problema è quello della scelta dello strumento da azionare e soprattutto del dove si aziona quello strumento. E' vero anche che quella della contraffazione è una industria che ha bisogno di consumatori per essere alimentata e andare avanti.
Tutto giusto, tutto molto bello. O forse dimentico qualcosa? Forse che tutto il "pubblico" era composto da operatori del settore, che hanno quotidianamente a che fare con questi problemi? Forse che seminari di questo tipo dovrebbero essere diretti alle imprese?
Siamo i migliori in IP? Forse. I nostri operatori (Guardia di Finanza, Dogane) sono i migliori? E' probabile. E allora viva l'intervento del rappresentante delle piccole imprese che chiede la diffusione dell'IP all'interno delle aziende. Viva i fondi gratuiti, viva lo sportello di consulenza gratuita all'interno del Ministero. Viva l'Italia dell'IP.
La novità più succulenta è però rappresentata dal fatto che per primo il Governo Italiano abbia concentrato in un manager pubblico l'Ufficio Centrale Brevetti e Marchi e l'Ufficio Anticontraffazione.
Mi sorge solo un dubbio: ma le società? le PMI? Quel 98,7% di imprese? Dov'è quell'Italia? E' solo un dettaglio che non ci sia? A me la cosa spaventa un pò... e a voi?
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