Trademarks, Brands, Patents, Designs, Made in Italy, Copyrights, Competition Law, Contracts and Enforcement

18 febbraio 2009

Key Auntie il vino doc made in U.s.a.

Andrea Cicogna


Incredibile ma vero viene da dire, la Coldiretti infatti ha da poco "stanato" l'ennesimo tentativo di contraffazione di un marchio italiano agroalimentare del Chianti. La denuncia di ieri, da parte dell'organizzazione mira infatti ad una azione di tutela del marchio a discapito del nuovo Key Auntie un nuovo vino prodotto dalla Scatter Creek Winery al prezzo di 14,5 dollari alla bottiglia, da accompagnare, come consiglia l'azienda produttrice, con piatti tipici della cucina italiana. Il nome di per se geniale però nasconde una serie di dati inquietanti riguardo ai prodotti tipici nostrani, l'organizzazione degli agricoltori infatti osserva che all'estero sono falsi più di tre prodotti alimentari "italiani" su quattro, con le esportazioni dall'Italia che raggiungono il valore di 18 miliardi di euro e rappresentano appena un terzo del mercato mondiale delle imitazioni di prodotti alimentari Made in Italy. Mercato che vale oltre 50 miliardi di euro. La pirateria agroalimentare internazionale utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che si richiamano all'Italia per prodotti che in realtà non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale: dai vini ai formaggi, dai salumi ai biscotti, dall'olio di oliva ai condimenti. La preoccupazione maggiore per Coldiretti in questo momento però e tesa a sventare quella che potrebbe diventare una abitudine al falso Made in Italy che generi poi scredito per i prodotti originali. In questo senso si è mosso anche il consorzio del Chianti Classico, creando una "task force" legale contro le imitazioni del Chianti nel mondo. Compito di questa task force sarà quello di tutelare il marchio ed il suo logo, registrandolo in più di 40 paesi, e monitorando costantemente gli usi illegittimi.

Nessun commento: