L’industria calzaturiera e della pelletteria sono in fermento: l’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC), associazione di categoria che raggruppa e rappresenta gli operatori del settore della concia, tintura e finissaggio del pellame in Italia, ha deciso di dare un giro di vite alla tolleranza sinora dimostrata per quanti utilizzavano i marchi collettivi dalla stessa registrati. Tra questi, i famosi loghi “vera pelle” e “vero cuoio”, da sempre apposti su calzature, borse etc. e finora usati anche descrittivamente per indicare i materiali di cui erano fatte le parti di un dato prodotto. Dal momento che l’UNIC è partita di gran carriera, ricorrendo a tutte le disposizioni di salvaguardia previste dal vigente ordinamento giudiziario (inclusa la querela per falsificazione del marchio e frode in commercio, con conseguente richiesta di sequestro dei prodotti), ai produttori non è rimasto che richiedere – previa adesione al regolamento del marchio collettivo – l’autorizzazione all’uso dei marchi citati o in alternativa usare le semplici diciture VERA/GENUINA/AUTENTICA PELLE (o CUOIO). Restano tuttavia due quesiti: la sorte di quanti invocheranno la tolleranza (pluridecennale…) per continuare ad usare i loghi in parola, e come l’AGCM (Autorità competente in materia di Antitrust) gestirà gli eventuali rifiuti dell’UNIC e la posizione dominante sul mercato che ne deriverà.
17 aprile 2008
Attenti allo scalpo!!!
L’industria calzaturiera e della pelletteria sono in fermento: l’Unione Nazionale Industria Conciaria (UNIC), associazione di categoria che raggruppa e rappresenta gli operatori del settore della concia, tintura e finissaggio del pellame in Italia, ha deciso di dare un giro di vite alla tolleranza sinora dimostrata per quanti utilizzavano i marchi collettivi dalla stessa registrati. Tra questi, i famosi loghi “vera pelle” e “vero cuoio”, da sempre apposti su calzature, borse etc. e finora usati anche descrittivamente per indicare i materiali di cui erano fatte le parti di un dato prodotto. Dal momento che l’UNIC è partita di gran carriera, ricorrendo a tutte le disposizioni di salvaguardia previste dal vigente ordinamento giudiziario (inclusa la querela per falsificazione del marchio e frode in commercio, con conseguente richiesta di sequestro dei prodotti), ai produttori non è rimasto che richiedere – previa adesione al regolamento del marchio collettivo – l’autorizzazione all’uso dei marchi citati o in alternativa usare le semplici diciture VERA/GENUINA/AUTENTICA PELLE (o CUOIO). Restano tuttavia due quesiti: la sorte di quanti invocheranno la tolleranza (pluridecennale…) per continuare ad usare i loghi in parola, e come l’AGCM (Autorità competente in materia di Antitrust) gestirà gli eventuali rifiuti dell’UNIC e la posizione dominante sul mercato che ne deriverà.
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